"Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna" . Che il Petrarca sia rimasto folgorato dalle bellezze del nostro fiume e non dal fiume francese che gli ispirò questo famoso sonetto del "Canzoniere"?
Il Natisone è universalmente considerato uno tra i fiumi più belli della nostra regione. La limpidezza dell'acqua e la temperatura estiva leggermente superiore a quella di altri fiumi pone il Natisone ai vertici tra i fiumi più amati non solo dai friulani, ma da numerosi visitatori provenienti anche da lontano. È un fiume prealpino, alimentato da decine e decine di torrenti, alcuni con portata costante, altri con portata meteorica, affluente del sistema idrografico Torre-Natisone a sua volta tributario di destra dell'Isonzo.
Si origina con la confluenza tra Rio Bianco e il Rio Nero a quota 415mt, ai piedi del Gran Monte in comune di Taipana. La confluenza dei due rii costituisce punto di delimitazione tra il FVG e la Slovenia.
Subito dopo il vecchio confine di Stato denominato "Ponte Vittorio" questo turbolento ruscello, ansioso di ingrandirsi, riceve le copiose acque del torrente Namlen provenienti dal Monte Cavallo di Taipana. Alla confluenza del torrente Legrada, anche questo di cospicua portata, il Natisone entra in Slovenia lambendo in una profonda forra le falde dei monti Stol (1673), Joanaz (1167) e Mia (1232). Il tratto sloveno è molto frequentato durante il periodo estivo grazie ad alcuni impianti turistici, ad una più permissiva normativa idraulica e ad una capillare promozione turistica dell'ambito. All'altezza della chiesetta di Svet Volar, di fronte
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all'abitato sloveno di Robič, il fiume piega decisamente a destra con una virata di oltre 90°. Alcune teorie geologiche sostengono che il Natisone attraversasse la piana di Staro Selo per poi confluire direttamente nell'Isonzo, poco dopo Kobarid/Caporetto. La deviazione a sud sarebbe stata causata da una serie di grosse frane staccatesi dalle pendici del monte Matajur (1641). Rientrato in Friuli, il fiume scorre già in una gola molto profonda. Dalla cima del monte Mia alla stessa quota del monte Matajur, per una distanza di soli 2750 metri, il Natisone scorre incassato per ben 1.010 metri di profondità! Dopo aver attraversato Stupizza, Loch-Linder, Pulfero, Brischis e Perovizza, la riva sinistra s'innalza (salita di Tiglio) fino a costituire una forra che segue buona parte dell'asta del fiume, fino al ponte di Manzano-Case.
L'altituidine dell'orlo della forra a Ponteacco è di 195 metri, mentre il sottostante pelo dell'acqua si trova a 158 metri: 37 metri di parete stratiforme con un infinito patrimonio floreale e faunistico. La caratteristica della forra fluviale è data dall'ambia diversità e dal contrasto di diversi biotopi. Il microlima del territorio favorisce la crescita di molte specie di vegetazioni igrofile, spesso di origine montana, trasportate in ambito subalpino dalle piene del fiume. Il carattere articolato dell'ambiente naturale, i crolli (grossi massi staccatisi dalle pareti) costituiscono un'interessante varietà di aspetti, l'ideale per gite tematiche, escursioni scolastiche e passeggiate singole o di gruppo. Si tratta di un'"aula a cielo aperto" dove la natura, l'acqua, la flora e fauna, l'antropizzazione iniziata nel Neolitico fino ai giorni nostri costituiscono elementi difficilmente riscontrabili in altri ambiti fluviali.
Dall'area-festeggiamenti di Vernasso fino alla confluenza dell'Alberone il Natisone scorre in una sorta di "canyon", visibile soprattutto da Ponte San Quirino. Dopo aver attraversato Cividale inizia il corso inferiore del fiume, con almeno due ambiti interessanti: la spianata di Premariacco dove dal Ponte Romano si scorge la provenienza del fiume da uno stretto corridoio, impressionante durante le forti piene e l'area fluviale di Orsaria, entrambe molto frequentate dai bagnanti. La rosta di Manzano è l'ultimo ostacolo del nostro fiume che, subito dopo, ormai stanco, tende a perdere parte delle acque che sì infiltrano tra le pietre. Da San Giovanni al Natisone fino alla confluenza con il Torre e durante il periodo più caldo dell'anno il Natisone si trasforma in un rigagnolo pressoché insignificante, dopo aver affascinato per molti chilometri i suoi visitatori, studenti, bagnanti, pescatori, botanici, etologi ...
Il fiume Natisone, tavola sinottica
Origine: |
Confluenza Rio Bianco e Rio Nero, alt. 415 mt slm, comune di Taipana |
Confluenza: |
Con il sistema idrografico Torre-Natisone, Casali La Fornaciata, comune di Trivignano Udinese, alt. 31 |
Lunghezza: |
61, 05 km, bacino 332 kmq (di cui 65,3 in SLO) |
Dati idrografici a Ponteacco:
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portata minima 1,5mc/sec, massima 1.100 mc/sec (22.06.1958) |
Altre piene: |
27.10.1990, 28.08.1986, 1966, 1965, 1934, 1920, 1917, 1851, 1844, 1840, 1823, 1798, 1571, 1480, 1431, 1337, 1327, 1271 |
Pelo acqua al Mulino: |
158,5 mt slm |
Profondità sezione: |
2,5mt |
Denominazione: |
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italiano: |
Natisone |
locale: |
Nediža |
sloveno: |
Nadiža |
friulano: |
il Nadison |
tedesco |
Nateiß |
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